Nicolas Deville, architetto cofondatore dello studio ADAo, spiega com’è nata l’idea di quest’opera in cui l’accostamento di pietra ed acqua ha origini lontane:
“Per questo progetto, considerando le origini geologiche del lago di Ginevra ma anche la leggenda legata alla figura del gigante Gargantua che si dice abbia scavato il lago, l’uso della pietra era una scelta ovvia. Fin dal principio, vi è una stretta relazione tra il lago e la roccia, tra l’acqua e la pietra.
L’accesso verso la piattaforma balneare avviene attraverso un sentiero che attraversa il canneto. Realizzato con blocchi recuperati sul posto, questo sentiero conduce a una stretta passerella che attraversa gli ultimi metri che separano la piattaforma dalla riva. È una sorta di viaggio iniziatico che cerca di distogliere la mente dal trambusto della banchina.
L’installazione balneare, una mezzaluna di pietre, crea un “porto dei bagnanti”. Il cerchio spezzato orienta la figura verso il porto di Ginevra e il suo Jet d’eau. Questa costruzione senza tempo sembra incompiuta, o forse già in parte in “rovina”.
Insomma, c’è qualcosa di inverosimile in questa “mezzaluna” di pietre posate sull’acqua. Ma questo assemblaggio di blocchi di marmo Botticino meticolosamente selezionati, tagliati e segati, ci parla del contesto, della storia del luogo e della capacità della roccia di resistere al tempo senza perdere la sua sostanza. Pietra e acqua, stabilità immobile circondata da una massa liquida in continua agitazione. Il blocco minerale, congelato e pietrificato, contrapposto al fluido in perpetuo movimento.
Onnipresente nei nostri progetti in riva al lago, la forma circolare viene qui spezzata per interrompere il movimento circolare e infinito e infondere calma e stabilità alla costruzione. Questo spazio offre al pubblico un luogo per rilassarsi e contemplare il paesaggio”.
(Photo credit: Le Collectif)